Penna Bic blu su carta.Collezione Amati. Ottobre 2005
La penna Bic è uno strumento molto stimolante.
Sarà perché mi tiene compagnia da sempre. Nei momenti più noiosi risulta essere il miglior diversivo.
È molto versatile e permette di immortalare istantaneamente anche le espressioni più intime e fugaci: quelle che si consumano in pochi attimi. Questo schizzo è un ottimo esempio, l'ho buttato giù in una manciata di minuti durante un convegno poco interessante.
Una ragazza osserva dalla parte alta di un'aula magna un ragazzo. Forse sbagliandomi, scorgevo in quello sguardo un pentimento. Un rimpianto. Il volto di quella ragazza mi colpì perché raccoglieva in una sola espressione diverse emozioni: tristezza, orgoglio, amore, pentimento, nostalgia, curiosità, passione e tanti altri sentimenti che non voleva far trasparire. Dal mento si nota che è leggermente in carne. Questo aspetto l'avrei potuto omettere cercando di comporre un ideale estetico di donna più convenzionale ai gusti di oggi. Ho scelto di restituirle il suo vero aspetto per renderla più umana e vulnerabile benché bella.
I miei studi autodidattici di disegno artistico sono stati molto influenzati dal fumetto.
Ho cercato invano di carpire l'arte di Giovanni Freghieri provando ad imitare le sue tavole pubblicate negli albi del mio fumetto preferito: Dylan Dog. Nel 2007 grazie al mio più caro amico, ho avuto la fortuna di conoscere di persona l'artista che più di tutti ha influenzato il mio stile. Giovanni oggi per me non è solo un maestro ma è anche un carissimo amico.