La mia stanza, sanguigna su cartoncino, Potenza 1995.
Immaginando di fotografare la mia camera dall'alto con un grandangolo.
La prospettiva esasperata mostra una mensola per i libri, il balcone, la porta, una scrivania, un tavolino, un letto, un armadio per gli abiti, uno specchio tondo, dei rotoli di carta lucida per disegni tecnici di progettazione, un treppiedi per dipingere ecc..
Manca il PC, strumento che oggi è diventato essenziale per il mio lavoro.
Disegnare la propria stanza è un esercizio ancora più intimo del riprodurre un autoritratto. Così si esteriorizzano i propri interessi e la propria vita in modo indiretto ma molto intimo. Si va a indagare nella propria privacy. Dedicato a tutti i miei ospiti.
Il disegno mi è stato ispirato da La Camera di Vincent ad Arles. Vincent van Gogh 1888