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Pubblicato 27 Agosto 2012 Visite: 9264
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Di Rosanna De Angelis

Una mattina accendi la Tv e scovi un volto familiare: 

Luca Caricato, giovane potentino annoverato tra i talenti lucani,che invitato alla trasmissione Canale 5 espone le sue ricerche e teorie su tre dipinti di Leonardo Da Vinci (La Verginedelle Rocceil Cenacolo e la Gioconda). In trasmissione è presente anche Vittorio Sgarbi che in un confronto con Caricato non tarda a farsi riconoscere urlando quando qualcosa proprio non gli va. Alla fine è la stessa reazione che ha avuto con noi qualche mese fa quando gli abbiamo parlato del possibile "Leonardo lucano" (il ritratto di Acerenza).


Forse è proprio l'associazione Leonardo/lucano-lucano/Leonardo che non gli va giù. Per saperne di più abbiamo contattato Caricato.

Dottor Caricato come si definisce?

"Sicuramente precario. Non sono un ricercatore perché non finanziato, ma con il mio lavoro ho stimolato la curiosità di alcuni ricercatori e studiosi di fama internazionale di Leonardo Da Vinci. C'è stata una proposta di collaborazione da parte dell’Università di Venezia e che l’ex rettore Tamburro aveva preso in seria considerazione, ma poi, con la sua scomparsa il tutto ha subìto un rallentamento."

Cosa l'ha spinto verso la "Vergine delle Rocce" di Leonardo Da Vinci?

"Durante il progetto Erasmus alla Sorbona, Facoltà di Storia e Storia dell'arte, ho trascorso molto tempo al Louvre e un giorno quasi distrattamente mi sono ritrovato di fronte la Vergine, e lì qualcosa è scattata nella mia mente. Più guardavo il dipinto e più mi infastidiva la sua visione. In principio non ne capivo il motivo. Essendo un pittore, un esperto di comunicazione, di video e di fotografia, sono arrivato poi a capire che quel quadro era pieno di errori celati abilmente, non ravvisabili da un occhio non allenato a disegnare e a dipingere. Ci sono errori di proporzione, distanza e prospettiva... ma Leonardo era maestro nella prospettiva! Gli errori si concentrano sulle parti più importanti del quadro e sono stati messi in opera con più cura rispetto ad altri particolari."

Quale messaggio cela secondo lei questo dipinto?

"Il quadro dietro il messaggio convenzionale cattolico nasconde un'eresia per quel periodo, che avrebbe potuto costare cara la vita di Leonardo. Le immagini che escono dalla mia decodificazione parlano chiaramente di una forza insita nella Natura che vince le acque. L'eresia è quindi la vittoria delle terre sulle acque attraverso i movimenti tellurici, visibili, e i movimenti del terreno, invisibili. Leonardo ha scoperto dunque la teoria della stratificazione delle falde che è una teoria geologica ancora valida, che giustifica anche la presenza dei fossili sulle montagne."

Perché è importante per il mondo dell'arte e per lo studio di Leonardo la sua scoperta?

"Prima di tutto è importante per me, perché mi sta aprendo un mondo fantastico, molto personale, che condivido soltanto con alcuni studiosi che continuano a chiamarmi, a confrontarsi con me e a darmi nuovi stimoli. Poi nel mondo ogni ricerca è importante anche per essere confutata o confermata. Non ho paura della critica: né di quella costruttiva né di quella gridata o volgare."

Chi l'appoggia?

"Alcuni studiosi dell'Università di Venezia sono molto interessati alle mie ricerche e vorrebbero approfondire. Mi chiamano da tutta Italia: Roma, Bologna, Torino, Milano, Palermo... e sempre di più dall’estero. Sono stato contattato, anche da Richard Owen, referente per il Times di Londra in Italia."

E qui in Basilicata?

"Sono stato invitato a presentare le mie ricerche più fuori dalla provincia di Potenza."

Perché?

"Non so il motivo. (Caricato scherzosamente continua, ndr.) "Nemo propheta in patria?" un profeta non è che disprezzato nella sua patria, naturalmente non mi reputo un profeta!"

Com'è stato il suo incontro a Mattino 5 con Vittorio Sgarbi?

"Sicuramente la situazione non era delle migliori. In studio dovevo parlare di fronte alle immagini di un quadro che non è oggetto dei miei studi. L'immagine mandata in video non era quella che avevo dato alla regia, si trattava infatti di una seconda versione della Vergine delle Rocce dello stesso Leonardo per rimpiazzare l'opera eretica in questione ripulita di tutti gli errori.

Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con Sgarbi perché lo reputo una persona colta, ma lui ha preferito gridare quasi tutto il tempo cercando di offendermi. A un certo punto ha cominciato a ripetere a raffica, ovviamente urlando, "Voglio vedere il demone" così scherzosamente gli ho risposto indicandolo <<Eccolo qua il demone>>. Alla fine non mi ha permesso di dire la mia."

Perché Sgarbi l'ha ostacolato frettolosamente senza prestare la giusta attenzione?

"Sgarbi è un esperto d'Arte, ma stesso lui non si definisce un esperto di Da vinci. Forse non era interessato alle mie intuizioni. Quando ho presentato il Cenacolo Sgarbi non aveva niente da eccepire, pur avendo dato una chiave di lettura in molti punti diversa dalla sua, e lo stesso quando ho parlato della Gioconda. Sulla Vergine si è adirato perché non vedeva il demone, ma del resto non lo vedevo anch'io visto che la regia di Mattino 5 non mandava in onda le immagini che ho decodificato nella mia tesi."

Cosa pensa del ritratto di Leonardo rinvenuto ad Acerenza?

Simpaticamente a quest'ultima domanda Caricato risponde: "Vorrei che fosse un autoritratto di Leonardo!"

 

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