La Mia Rosa, Parigi 2003. Acquerello sul retro di un cartone di birra "Adelscott".
La mia rosa si ispira alla rosa del Piccolo Principe
Il tema della rosa è uno di quelli che più di tutti ho amato ripetere e reinterpretare. Questa rosa, nel suo contesto surreale, mi è stata ispirata dalle opere di Magritte.
Galleggia nell'aria a differenza della ROSA CON RADICE che è piantata in terra. Sullo sfondo torna ad esserci Parigi.
Parigi per me è stata una grandissima fonte di ispirazione. Da lì cominciai a maturare la mia particolare interpretazione delle opere vinciane. Frequentare periodicamente il Museo del Louvre, d'Orsay e tantissimi altri posti stimolanti ha dato molta creatività alla mia tecnica di disegnatore e di pittore.
In quel periodo mi è mancata molto la possibilità di scolpire o di modellare.
La rosa viziata e bugiarda cerca solo attenzione. Lei è fragile e bella, e anche tra milioni di rose sarà sempre l'unica rosa dell'universo per il suo piccolo principe.
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa"
L'arte diceva Leonardo si divide in Visibile ed Invisibile
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.
Tratto da "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry